02 agosto 2011

La Marijuana fa bene anche ai cani?


Lo assicura una società statunitense che ha trovato una cura per combattere il dolore cronico degli animali domestici.
Una società di Seattle sta sviluppando una cura medicaalla marijuana per i migliori amici dell’uomo. La “Medical Marijuana Delivery Systems LLC” ha concesso in licenza il brevetto per Tetracan, una ‘patch pot’ che sarà un’alternativa dolce alle terapie farmacologiche più pesanti.
QUALITA’ DELLA VITA - Il presidente della società Jim Alekson dice che il nuovo farmaco potrebbe usato su cani, gatti e cavalli – e si aspetta che sarà pronto per il mercato entro la fine di quest’anno. Mr Alekson, che possiede tre Papillons, ha detto che la marijuana è un rimedio più sicuro di altri farmaci per gli animali che soffrono di artrite, cancro o dolore cronico causato da altre patologie. Ha definito la medicina un’alternativa ‘soft’ ai tradizionali farmaci antidolorifici, che ‘negli animali si sono dimostrati dannosi, talvolta fatali’. ‘I cani soffrono di dolori cronici proprio come gli esseri umani. E’ una questione di qualità della vita. Preferirei mille volte sapere che i miei animali sono sottoposti ad una terapia olistica – ha aggiunto – invece che ad una chimica che danneggia alcuni dei loro organi’.
LA QUESTIONE LEGALE - Quindici Stati, tra cui quello di Washington (in cui la marijuana medica è stata legalizzata nel 1998), dovrebbero però approvare la somministrazione di marijuana ai cani prima che i loro padroni possano legalmente acquistarla sotto prescrizione medica. Tuttavia, la società intende fare pressione perché gli stati cambino la legge permettendo ai veterinari di prescrivere il farmaco agli animali domestici. Il presidente Alekson ha detto al Seattle Weekly: ‘E’ nostra intenzione, una volta perfezionato il sistema di distribuzione, affrontare il dibattito con i governi per la legalizzazione di questo farmaco’. La formula, che può funzionare anche per l’uomo, sarà disponibile, nelle intenzioni degli sviluppatori, entro la fine di quest’anno.
LA NASCITA DEL PROGETTO – La medicina è stata sviluppata e brevettata nel 2000 da Walter Cristobal, un membro della tribù Santa Ana Pueblo del Nuovo Messico, come soluzione per aiutare ad alleviare il dolore da artrite di sua madre. Cristobal non ha avuto il tempo o l’organizzazione per portare il suo prodotto sul mercato, così quando Alekson e suo socio in affari Chester Soliz hanno appreso del suo brevetto, gli hanno proposto di dare vita alla Medical Marijuana Delivery Systems. L’azienda, ‘dedicata alla ricerca sul progresso e lo sviluppo di modalità di diffusione della marijuana’ sta sviluppando anche creme, gel e oli destinati ‘a persone e animali che hanno bisogno di palliativi per il dolore cronico.’
fonte:giornalettismo.com

27 aprile 2011

SENZA PROPAGANDA SOLO REALTA'....




CIAO AMICI CANAPOSI
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MOVIMENTO ANTIPROIBIZIONISTA ITALIANO
Appello di Avaaz
Cari amici, Nel giro di pochi giorni potremmo finalmente assistere all'avvio della fine della "guerra alle droghe". Questa costosissima guerra contro la piaga della dipendenza dalle droghe ha fallito miseramente, mentre ha lasciato sul campo numerose vite umane, ha devastato intere comunità, e ha versato miliardi di euro nelle casse di violente organizzazioni criminali.
Gli esperti sono d'accordo nel sostenere che la politica più efficace sia la regolamentazione, ma i politici hanno paura di toccare l'argomento. Fra qualche giorno una commissione globale, cui parteciperanno fra gli altri i Capi di stato e i responsabili degli affari esteri di ONU, UE, USA, Brasile, Messico e molti altri, romperà il tabù e chiederà pubblicamente un nuovo approccio, che comprenda la depenalizzazione e la regolamentazione delle droghe.
Questo potrebbe essere un momento cruciale, di quelli che capitano rarissimamente; se però saremo in molti a chiedere la fine di tutta questa follia. I politici dicono di capire che la guerra alle droghe ha fallito, ma ritengono che l'opinione pubblica non sia preparata per l'alternativa. Dimostriamo loro che siamo pronti ad accettare solo una politica sana e umana: lo esigiamo. Clicca sotto per firmare la petizione e condividerla con tutti: se raggiungeremo 1 milione di voci, la consegneremo personalmente ai leader mondiali presenti alla commissione globale:http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_drugs/?vl
E' da 50 anni che l'attuale politica sulle droghe ha fallito con chiunque e ovunque, ma il dibattito pubblico si è impantanato nella palude della paura e della disinformazione. Tutti, persino il dipartimento ONU sulle Droghe e il Crimine, che è responsabile dell'implementazione di questa politica, ritengono che l'utilizzo di militari e poliziotti per bruciare le fattorie della droga, la caccia ai trafficanti, e il carcere per gli spacciatori e i drogati, siano uno sbaglio che stiamo pagando molto caro. E con il costo enorme in termini di vite umane, dall'Afganistan al Messico agli USA, il traffico illegale di droga sta distruggendo paesi in tutto il mondo, mentre la dipendenza, le morti per overdose e le infezioni di AIDS/HIV continuano a crescere.
Nel frattempo i paesi che non usano il pugno duro, come la Svizzera, il Portogallo, l'Olanda e l'Australia, non hanno registrato l'esplosione nell'uso di droghe che i promotori della guerra alle stesse avevano predetto. Al contrario, hanno visto un declino significativo dei crimini legati alla droga, delle dipendenze e delle morti, e sono in grado di focalizzarsi esclusivamente sulla lotta contro gli imperi del crimine.

Lobby molto potenti stanno cercando di ostacolare la via del cambiamento, inclusi i militari, le forze dell'ordine, e i dipartimenti carcerari, i cui budget sono ora in pericolo. E i politici temono che gli elettori li mandino a casa se sosterranno politiche alternative, perché potrebbero apparire deboli nelle politiche sulla sicurezza. Ma molti ex Ministri sulle droghe e Capi di stato si sono espressi in favore della riforma non appena hanno lasciato il loro incarico, e i sondaggi dimostrano che i cittadini in tutto il mondo sanno che le politiche attuali sono un disastro. Sta arrivando l'ora delle nuove scelte, particolarmente nelle regioni devastate dal traffico di droga.
Se nei prossimi giorni riusciremo a creare un appello globale in favore delle dichiarazioni coraggiose della Commissione Globale sulle Politiche sulla Droga, potremo essere più forti delle scuse per il mantenimento dello status quo. Le nostre voci hanno in mano la chiave del cambiamento: firma la petizione e fai il passaparola:
http://www.avaaz.org/it/end_the_war_on_drugs/?vl
Abbiamo la possibilità di cominciare il capitolo conclusivo di questa “guerra” brutale che ha distrutto milioni di vite. L'opinione pubblica globale determinerà se questa politica catastrofica sarà fermata o se i politici sgattaioleranno via dalla riforma. Attiviamoci immediatamente per spingere i nostri leader, esitanti dal dubbio e dalla paura, fino alla ragione.
Con speranza e determinazione,
Alice, Laura, Ricken, Maria Paz, Shibayan e tutto il team di Avaaz
FONTI:
I dati che dimostrano che la guerra alle droghe ha fallito (in inglese)
http://idpc.net/publications/failure-regime-selected-publications
I dati che dimostrano che gli approcci alternativi come la depenalizzazione stanno funzionando (in inglese)
http://idpc.net/publications/alternative-strategies-selected-publications
Relazione generale sulla legislazione messa in pratica di riforma delle droghe (in inglese)
http://www.tni.org/report/legislative-innovation-drug-policy
Cosa possiamo imparare dalla depenalizzazione delle droghe in Portogallo? (in inglese)
http://bjc.oxfordjournals.org/content/50/6/999.abstract
La Commissione Globale sulle Politiche sulla Droga che chiederà all'ONU di mettere fine alla guerra contro le droghe
http://www.globalcommissionondrugs.org/Documents.aspx
La guerra alle droghe in cifre (in inglese)
http://www.drugpolicy.org/facts/drug-war-numbers
La relazione finale della Commissione latinoamericana sulle droghe e la democrazia (in inglese)
http://www.drogasedemocracia.org/English/Destaques.asp?IdRegistro=8
CHI SIAMO
Avaaz.org è un'organizzazione no-profit e indipendente con 8 milioni di membri da tutto il mondo, che lavora perché le opinioni e i valori dei cittadini di ogni parte del mondo abbiano un impatto sulle decisioni globali (Avaaz significa "voce" in molte lingue). I membri di Avaaz vivono in ogni nazione del mondo; il nostro team è sparso in 13 paesi distribuiti in 4 continenti e opera in 14 lingue.

La cannabis? Cura il tumore alla pelle

Si è sperimentato con ottimi risultati, negli Stati Uniti d'America, la cannabis per la cura di tumore della pelle.

Cannabis Science, Inc. è una compagnia biotecnologica americana che sviluppa prodotti farmaceutici basati sulla cannabis. La compagnia ha annunciato di essere in possesso della documentazione medica che conferma il successo del trattamento della cellula basale del carcinoma come risultato dell'applicazione locale di un estratto di cannabis.

Ci sono tantissime controversie riguardo gli effetti dei cannabinoidi nel trattamento delle cellule cancerogene. Gli endocannabinoidi, i fitocannabinoidi e i cannabinoidi sintetici hanno dimostrato proprietà anti-tumorali e anti-metastasi nelle colture dei tessuti e nei modelli animali. Tuttavia non sono stati effettuati esperimenti tramite il normale trattamento approvato dalla FDA americana che potrebbero provare o meno il potenziale terapeutico degli estratti di cannabis per il trattamento dei tumori.

L'ignoranza riguardo il metodo degli endocannabinoidi sia da parte di medici professionisti sia da parte dei non addetti ai lavori ha portato ad un radicato pregiudizio sociale e politico contro la cannabis per usi terapeutici, alimentato da decenni di disinformazione. Cannabis Science perciò ha scelto un percorso che dovrebbe avere maggiori probabilità di poter passare attraverso il processo di approvazione della FDA. Il prodotto test iniziale sarà solo a trattamento locale, e sarà formulato per ridurre ogni tipo di consumo interno e ridurre così ogni potenziale abuso.
Secondo l'Istituto Nazionale sul cancro, la cellula basale del carcinoma è il tipo di cancro maggiormente diffuso negli Stati Uniti. A causa dell'impatto terribile che in generale il cancro ha su tantissime persone in tutto il mondo, Cannabis Science ha deciso di fare della cellula basale del carcinoma il suo primo obbiettivo per la sperimentazione clinica.

Autore della pubblicazione:
Alfonso Di Nardo
Guidamedica